La dieta plant-based, basata principalmente o totalmente su alimenti di origine vegetale, è sempre più diffusa tra sportivi e persone attente alla salute. Riduce l’impatto ambientale, favorisce un’alimentazione ricca di fibre, vitamine e antiossidanti, e può offrire benefici sulla prevenzione di alcune malattie croniche. Tuttavia, come qualsiasi approccio alimentare restrittivo, se non pianificata correttamente, può esporre al rischio di carenze nutrizionali.

Seguire una dieta plant-based non significa necessariamente essere vegani, ma comporta comunque una forte riduzione del consumo di alimenti animali, che sono fonte primaria di alcuni nutrienti essenziali. In questo articolo vedremo quali sono le carenze più comuni in una dieta plant-based, come riconoscerle, e quali integratori mirati possono aiutarti a prevenirle o correggerle, soprattutto se pratichi attività sportiva a qualsiasi livello.

Perché le carenze sono più probabili in una dieta plant-based

Le carenze non dipendono esclusivamente dall’eliminazione di alimenti animali, ma anche dalla biodisponibilità dei nutrienti vegetali. Alcuni nutrienti presenti nei vegetali vengono assorbiti meno facilmente dall’organismo a causa di fibre, fitati o ossalati che ne riducono l’assimilazione.

Inoltre, alcune vitamine e minerali sono naturalmente presenti in quantità limitata nelle fonti vegetali. Ad esempio, la vitamina B12 si trova quasi esclusivamente in alimenti di origine animale, e il ferro vegetale (non-eme) viene assorbito meno rispetto a quello eme delle carni.

Per uno sportivo, il rischio di carenza è amplificato dal maggiore fabbisogno energetico e nutritivo legato all’allenamento, al recupero muscolare e al mantenimento di un sistema immunitario forte.

Nutrienti critici in una dieta plant-based

Vitamina B12

Essenziale per la formazione dei globuli rossi, il metabolismo energetico e la salute del sistema nervoso. La carenza di B12 può causare anemia, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e danni neurologici.

Soluzione: integrare con B12 in forma di cianocobalamina o metilcobalamina.

Vitamina D

Fondamentale per l’assorbimento del calcio e la salute delle ossa, oltre che per il sistema immunitario. La vitamina D si sintetizza con l’esposizione solare, ma nelle stagioni fredde o in chi vive in zone poco soleggiate può essere necessaria l’integrazione.

Ferro

Il ferro vegetale (non-eme) è meno biodisponibile rispetto a quello della carne. Una carenza può portare a anemia sideropenica, con sintomi come pallore, affaticamento e calo delle prestazioni.

Consiglio: consumare fonti vegetali di ferro insieme a vitamina C (che ne aumenta l’assorbimento) e valutare un integratore se necessario.

Omega-3

Gli acidi grassi EPA e DHA sono importanti per la salute cardiovascolare e cerebrale. Nelle diete plant-based si trovano soprattutto in semi di lino, chia e noci sotto forma di ALA, che il corpo converte solo in piccola parte in EPA e DHA.

Soluzione: integrare con omega-3 da alghe.

Calcio

Chi elimina latticini deve fare attenzione a introdurre abbastanza calcio da fonti vegetali o bevande vegetali fortificate.

Zinco

Partecipa a centinaia di processi enzimatici, ma nelle diete vegetali può essere assorbito meno a causa dei fitati.

Proteine

Una dieta plant-based ben bilanciata può fornire proteine complete, ma richiede la combinazione di fonti diverse (legumi e cereali) per ottenere tutti gli aminoacidi essenziali.

Supplementi mirati per prevenire carenze

1. Integratore di Vitamina B12

Indispensabile per chi segue una dieta completamente plant-based. Disponibile in compresse, spray o capsule vegane.

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2. Vitamina D3 da licheni

Perfetta per chi non consuma prodotti animali, si trova in capsule o spray.

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3. Omega-3 da alghe

Una delle poche fonti vegetali dirette di EPA e DHA.

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4. Multivitaminico vegano

Può coprire eventuali carenze di zinco, ferro, iodio e altre vitamine del gruppo B.

5. Proteine vegetali in polvere

Comode per raggiungere il fabbisogno proteico giornaliero, soprattutto per sportivi.

Segnali di possibili carenze

  • Stanchezza persistente nonostante il riposo
  • Pallore o unghie fragili (possibile anemia)
  • Calo della forza muscolare
  • Difficoltà di concentrazione e memoria
  • Frequenti malanni stagionali (sistema immunitario debole)
  • Dolori ossei o muscolari inspiegabili

Se riconosci uno o più di questi sintomi, valuta analisi del sangue e una consulenza nutrizionale.

Come combinare dieta e supplementi

Una dieta plant-based equilibrata dovrebbe includere:

  • Legumi (lenticchie, fagioli, ceci)
  • Cereali integrali senza glutine o misti (quinoa, avena certificata, riso integrale)
  • Verdure a foglia verde
  • Frutta secca e semi oleosi
  • Bevande vegetali fortificate con calcio e vitamine

I supplementi vanno scelti in base a necessità reali e possibilmente dopo esami clinici.

Piano giornaliero di esempio con integrazione

Colazione: porridge con avena certificata senza glutine, latte di soia fortificato, frutti di bosco, semi di lino macinati e integratore di B12.
Spuntino: smoothie di banana e spinaci con proteine di pisello.
Pranzo: quinoa con ceci, broccoli al vapore e olio di lino.
Pre-allenamento: barretta energetica vegana e vitamina D3.
Post-allenamento: shake proteico con proteine di riso e BCAA vegani.
Cena: zuppa di lenticchie e patate dolci con pane integrale senza glutine.
Prima di dormire: tisana e integratore di omega-3 da alghe.

Errori comuni nella supplementazione plant-based

  • Assumere integratori senza controllare dosaggi e forme biodisponibili
  • Pensare che basti “mangiare sano” per evitare carenze
  • Non controllare periodicamente i valori nel sangue
  • Sottovalutare l’importanza di combinare correttamente gli alimenti

Conclusione

Seguire una dieta plant-based porta molti benefici, ma richiede attenzione particolare a certi nutrienti. L’uso di supplementi mirati non è un segno di debolezza o fallimento, ma una strategia intelligente per garantire energia, salute e performance ottimali. Che tu sia un atleta o semplicemente una persona attiva, conoscere i tuoi bisogni nutrizionali e agire in modo preventivo è la chiave per vivere al meglio questa scelta alimentare.


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